Cornuto e mazziato. Immaginiamo che oggi Alessio Fioravanti debba sentirsi così, dopo aver appreso delle decisioni del giudice sportivo, che lo ha squalificato per una giornata. " Nella mia vita ho sempre accettato tutto e mi sono sempre preso le mie responsabilità, imparando anche dagli errori.
Ma non mi piace- racconta- essere etichettato per quello che non sono. Nel comunicato si legge che avrei spinto un tifoso avversario con intento aggressivo, mentre mi trovavo ancora in campo. In primo luogo- precisa Fioravanti- non c'era nessun tifoso di Firenze domenica a Domodossola. La persona che ho sollevato di peso e portato negli spogliatoi, per tutelarlo e per evitare che venisse alle mani con i nostri tifosi, era un dirigente di Firenze. Per fortuna ci sono le immagini televisive che lo dimostrano ma purtroppo non vale la prova tv nel ricorso e dunque non posso farci nulla, se non tutelare la mia persona. E' giusto che chi sbaglia ne paghi le conseguenze, ma io che non ho fatto nulla francamente oggi sono davvero amareggiato- aggiunge Fioravanti. E noi, che domenica eravamo al PalaRaccagni ed abbiamo assistito a tutta la scena, possiano confermare senza se e senza ma la tesi del coach di Domo