Denuncia il fallimento della diplomazia italiana in Europa e richiama il Prefetto sulla necessità di un regolamento per i richiedenti asilo

''Basta chiacchiere - dice il sindaco di Domodossola - . Francia, Spagna Germania e Belgio chiudono porti e confini, l’Austria è pronta a schierare soldati e carri armati e la Francia conferma il suo no ai migranti economici. Mentre il Governo Pd resta inerte davanti ad una invasione senza fine e senza regole''.
Nelle vesti di sindaco, Pizzi ribadisce quanto già detto in questi mesi: ''Non subirò i problemi che il Governo non vuole risolvere: non passa giorno senza una segnalazione di disagio da parte dei cittadini o senza la contestazione di un illecito ai migranti. Inoltre l’accordo Anci – Ministero dell’Interno per le quote di migranti non deve assolutamente essere rivisto, se non al ribasso''.
E ritorna sul controllo dei migranti ospitati nei centri di accoglienza. ''Vanno controllati davvero e non per finta - denuncia Pizzi - per evitare, come si è visto succedere a Domodossola, che possano sparire dandosi ad un’inquietante clandestinità''.
Rilancia l'obbligo di un loro rientro entro le ore 20 nelle strutture di accoglienza e chiede che i migranti restino nei Comuni dove sono ospiti.
Quindi invita il prefetto a ''valutare al più presto dei regolamenti di gestione dei centri di accoglienza non solo di Domodossola ma dell’intera Provincia, per garantire ordine pubblico e sicurezza a tutti i cittadini''.
di Renato Balducci