Il sindaco di Domodossola risponde a chi lo vorrebbe in corsa alle prossime elezioni politiche e sul referendum pro Lombarida dice : " Presentino uno studio "
Sono bastate due provocazioni, - una giornalistica e una politica - a stanare Lucio Pizzi dai suoi prolungati silenzi su alcuni temi. Provocazioni che hanno spinto il sindaco di Domodossola a rispondere. Una replica apparsa abbastanza neutra, visto che lui si espone solo in parte ma non più di tanto.
Ecco i fatti. Il Pd e il giornale Eco Risveglio l’hanno provocato. Prima sostenendo che è il candidato del centrodestra alle elezioni politiche; poi chiedendo cosa ne pensi del passaggio alla Lombardia, altro tema divisorio in un VCO mai unito e mai diventato provincia.
‘’Mi vogliono a Roma, sognando di tornare a sedersi nel palazzo di città una volta eliminato il problema Pizzi. Li invito a non illudersi’’ scrive Pizzi attaccando il Pd. Ammette che ‘’nessuno gli ha chiesto di candidarsi in parlamento, né che lui lo ha chiesto’’. Ma questo è ovvio perché i giochi sulle candidature sono ancora aperti, in via di definizione. Pizzi si assume poi la responsabilità ‘’di controllare che chi dovrà rappresentare gli ossolani appartenga a questo territorio e non venga paracadutato’’.
Ora il tema Lombardia. Sul quale non si esprime, né contro né a favore, lasciando il cerino in mano al centrosinistra e al presidente della Provincia, Stefano Costa. ‘’Tocca loro decidere se indire o no il referendum’’ sostiene Pizzi, esternando però il ‘’progressivo sentimento di allontanamento degli ossolani nei confronti della burocrazia torinese’’.
Un consiglio lo dà pure ai sostenitori della Lombardia: ‘’Presentino uno studio dettagliato dei pro e dei contro sulle ripercussioni di questo eventuale percorso, in termini di servizi sanitari, presenza delle forze dell’ordine e in generale della Pubblica amministrazione nonché di configurazione dei futuri centri decisionali, ivi compresi le rappresentanze in Regione’’.
Renato Balducci