Tre Comuni della Valle Cannobina verso la fusione
Passare da una visione comunale a una di valle. Proseguono gli incontri con la cittadinanza in preparazione al referendum per la fusione tra i comuni di Cursolo Orasso, Cavaglio Spoccia e Falmenta. Ieri sera a Orasso i tre sindaci sono stati chiari: “Occorre un cambio di mentalità, bisogna iniziare a ragionare davvero come Valle. Alberto Bergamaschi, primo cittadino di Cursolo Orasso ha evidenziato: “Scarseggiano le risorse dei Comuni e dallo Stato arrivano sempre meno stanziamenti. Con la fusione si avrà un abbattimento dei costi fissi oltre a cospicui contributi per investire sul territorio. Ma si andrà anche ad ottimizzare la gestione del personale in un’ottica di valle e conteremo di più in seno alle istituzioni”. Ma Bergamaschi ha subito precisato: “Avere più risorse vuol dire poter partecipare a più bandi, ma occorre un cambio di paradigma mentale, perché le risorse dovranno essere utilizzate in un’ottica di valle; una valle che non ha come risorsa solo il turismo, pensiamo anche al patrimonio boschivo, edilizio e alle attività agro-silvo-pastorali". Sulla stessa linea di pensiero Giuseppe Dellamora. Il sindaco di Cavaglio Spoccia ha ricordato: “Qualcuno nutre dubbi sulla fusione ma continueremo a parlare con la gente: sono convinto che siamo sulla strada giusta. Siamo chiamati ad una sfida per dare un futuro alla Valle Cannobina”. Stesso ragionamento del collega di Falmenta, Luigi Milani: “Noi abbiamo già deciso, ora tocca alla popolazione”. La sede del nuovo Comune viene ipotizzata a Lunecco. E il nome? “Ci piacerebbe Comune di Valle Cannobina” ha sottolineato Bergamaschi. Sì, ma la domanda sorge spontanea: non manca un paese? “La speranza– ha puntualizzato ancora Bergamaschi - è che anche Gurro decida prima o poi di entrare a far parte del nuovo Comune”. Presente all’incontro di Orasso anche il sindaco di Cannobio e presidente dell’Unione Lago Maggiore. Giandomenico Albertella ha puntato il dito sul male per eccellenza della Cannobina: la sua rete stradale. “Non c’è sviluppo se non ci sono infrastrutture. Questa arteria e la Statale 34 sono di fondamentale importanza per il territorio: serve ora più che mai la loro messa in sicurezza definitiva”.
Marco De Ambrosis