Dovrebbe essere impiegato anche un robot subacqueo in dotazione ai pompieri di Milano
Grosso spiegamento di forze dalle due della notte per tutta la giornata di oggi sulla spiaggia del lago a Meina, dove un trentacinquenne nel cuore della notte si è gettato nel lago sotto lo sguardo del padre che ha cercato di trattenerlo. E’ accaduto attorno alle 2, nello scivolo di alaggio barche, accanto all’area ove sorgeva l’Hotel Meina. Secondo l’allarme lanciato dal padre, che ha cercato invano di trattenerlo e dissuaderlo dal suo gesto, il figlio avrebbe fatto alcune bracciate poi sarebbe scomparso alla vista nell’oscurità. La temperatura dell’aria e dell’acqua erano tali da non permettere una lunga sopravvivenza in acqua. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco di Arona con due squadre e un mezzo anfibio, due squadre dei sommozzatori di Torino, due pattuglie dei carabinieri di Arona con la pilotina di Verbania e un' ambulanza del 118. I sommozzatori si sono immersi più volte, in quanto la permanenza in acqua non poteva superare i 45 minuti per evitare un eccessivo calo termico. Spesso rientravano nella caserma di Mercurago per riscaldarsi, rifocillarsi e riprendere le forze. Le ricerche, oltre che in profondità, sono state ripetute anche osservando a pelo d’acqua.
I sommozzatori hanno terminato la loro perlustrazione attorno alle 15.30 mentre i vigili del fuoco hanno proseguito il controllo dalla superficie sino alle 18. L’area lago già controllata è stata circoscritta da boe. Le operazioni di ricerca, sospese nella notte per l’oscurità, riprenderanno domani mattina, ancora con i sommozzatori e, quasi certamente, con un robot subacqueo in dotazione ai vigili del fuoco del comando di Milano.
Non ci sono elementi per giustificare l’atto, l’uomo, sposato con figlie, apparterebbe ad una famiglia stimata e molto conosciuta in paese.
di Franco Filipetto